10
agosto 2009, notte di S. Lorenzo.
Decidiamo di andare in aperta campagna a cercare un luogo assolutamente
buio per fotografare le stelle cadenti, lo
sciame delle Perseidi che si irradia dalla costellazione del Perseo,
visibile a NORD-EST sotto l'inconfodibile W di Cassiopea.
Troviamo un posto adatto allo scopo a pochi chilometri da casa, lontano
dalla strada e da qualsiasi abitazione.
La
notte è perfettamente serena, la luna non è ancora sorta.
Sistemo
la macchina fotografica sul cavalletto e comincio a fotografare la volta
stellata in direzione nord-est.
Ad un
certo punto, nel buio e nel silenzio più assoluto, sentiamo un miagolio
flebile. Cominciamo a cercare intorno con la luce del cellulare e
riusciamo ad intravedere un piccolo gatto bianco che piange ma che,
spaventato, non si lascia avvicinare. Mi ci vuole parecchio tempo e ogni
artificio conosciuto per riuscire alla fine a toccarlo, accarezzarlo ed
infine a prenderlo in braccio. E' un gattino molto piccolo, direi
scheletrico e spaventato a morte.
Lo
carichiamo in macchina e lo portiamo a casa. Nel tragitto appare
tranquillo, quasi rassicurato.
Il
giorno dopo torniamo sul luogo del ritrovamento alla luce del sole e
constatiamo che non vi sono case, né stalle, né alcunché nel raggio di
molte centinaia di metri. Il gattino, un maschio di razza siamese, è
stato certamente abbandonato da qualcuno che doveva partire per le
vacanze.
Ora è
con noi e sta entrando nel nostro piccolo "branco" di gatti. Il suo nome
è , ovviamente, PERSEO. |