Morgan… MORGAN!!! Il suo nome viene
ripetuto continuamente in casa con una nota di riprovazione e
con tono irritato. Chi ha rosicchiato l’irrigatore
dell’innaffiamento? Chi ha divelto la scatola dei fili elettrici
in giardino per stanare una lucertola? Chi ha scavato sotto lo
steccato per inseguire un gatto nell’orto? Morgan! Sempre lui!
Caro, dolce malandrino, Morgan ha sicuramente un’intelligenza
superiore al normale ed una marcia in più. Curioso ed
impiccione, nulla sfugge alla sua attenzione; non ti puoi
permettere di lasciare in giro un oggetto che lui ritenga
interessante neanche per 5 minuti che poi lo trovi in mezzo al
prato mezzo rosicchiato e ridotto in pezzettini.
Lui è sempre lì che ti guarda con quel
muso attento e gli occhi vispi, pronto ad anticiparti in ogni
occasione. Sa benissimo che non vogliamo che abbai quando
usciamo in macchina, e così aspetta zitto ed impettito fino a
quando siamo arrivati in fondo alla strada ed abbiamo girato
l’angolo e poi, ritenendo - a ragione - che non avremo più
voglia di tornare indietro e sgridarlo, comincia ad abbaiare con
tutta la sua convinzione.
Morgan il guastatore; lui e il fratello
Joyce hanno messo su una redditizia società di caccia e pesca.
Lucertole, in primo luogo, ma non disdegnano bisce, uccellini
caduti dal nido e piccole rane. Rospi no, per quelli hanno una
vera repulsione. Ho un gran da fare a cercar di salvare piccoli
esseri indifesi dalle loro grinfie! Comunque i due fratelli
sono un vero spettacolo al lavoro: perlustrano il giardino
separatamente ma appena uno dei due trova una preda comincia ad
agitare freneticamente la coda. È il segnale! Subito l’altro si
precipita e, di fronte a tali forze unite, poche vittime hanno
scampo.
E i gatti? Morgan li adora e ci gioca per delle
ore; è impressionante vederlo rotolarsi con un gatto e prendere
nella bocca la testa del malcapitato senza fargli neanche un
graffio. Alla fine del gioco se ne va lasciando il gatto tutto
sbavato che cerca freneticamente di ravviarsi il pelo.
Com’è Morgan in agility? Potenzialmente
fortissimo; ma pure mentre è impegnato in un percorso trova il
modo di impicciarsi di chi sta lavorando nell’altro campo, di
avvistare qualche lucertola e persino di tentare di rubare la
pallina che ho in tasca! Ma a me piace così, dolce Bimbo
B, come lo chiamavamo da piccolo. Non doveva essere il mio cane,
un diritto di monta che avrei dato via entro pochi giorni. Ma
man mano che questi giorni passavano, diventavo sempre più
esigente nel vagliare i possibili e, a dire il vero pochissimi,
acquirenti; uno aveva dei bambini terrificanti, un altro lo
voleva per cercar tartufi, una tizia desiderava un cagnolino da
compagnia in 30 m2 di casa! Dopo 15 giorni non lo
avrei più dato neanche a Conrad Lorenz in persona! Ormai era
mio. Ma ho imparato la lezione: mai portarsi a casa un cucciolo
se non lo vuoi tenere. Così Morgan è rimasto con noi come
terzogenito della progenie dei border collie e, proprio perché
tale, forse un po’ viziato. Ma chi lo conosce sa che in fondo è
un gran simpaticone, un po’ irruento, questo è vero, ma
infinitamente affettuoso.
Oggi, 8 maggio 2016 anche lui ci ha
lasciati. Un male inesorabile e fulminante ci ha portato via la
sua esuberanza, la sua costante e preziosa presenza.
Addio piccolo, ci rivedremo un giorno...
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