Era la seconda cucciolata del mio Jack -
venuta alla luce la notte di Natale del 2000 - quella con la
bella “In from the cold” di casa Allymoon, ed io, vedendo tra
quei peluche bianchi e neri che correvano da tutte le parti uno
che ringhiava a tutti gli altri e che si arrampicava sulle mie
gambe per essere preso in braccio, non ho saputo resistere.
Allymoon No Limits è il suo bel nome di
pedigree; Joyce, l’ho chiamato io, con ovvio richiamo al grande
scrittore dell’Ulisse.
E così, da quel momento, Jack non è più
stato l’unico incontrastato cane di casa, ma se l’è dovuta
vedere con quel figlio ringhioso e un po’ scorbutico che ha il
vizio di “lavorarselo” ogni volta che corrono insieme.
Ma Joyce è anche un gran cane che mi ha
regalato tante soddisfazioni sui campi di agility. Veloce,
preciso, disponibile, avrebbe sicuramente fatto una grande
carriera se io avessi continuato a partecipare alle gare. Ma
“Tipotopo” – come affettuosamente talvolta lo chiamiamo – non ha
velleità di grandi vittorie; è felice ogni volta che può
allenarsi con me, e trascorre gran parte del suo tempo in un
giocoso e sfiancante corpo a corpo con il fratello Morgan.
È bello Joyce, e ha tutti i pregi che si
chiedono a un border collie. Sarebbe sicuramente stato un gran
cane da pecore perché è vigile, generoso e tenace.
E i difetti? Mmmmm…. non è poi così
amabile con gli estranei! È facile che ci scappi una ringhiatina
quando qualcuno lo avvicina e tenta di accarezzarlo, e non si
lascia corrompere nemmeno da un boccone prelibato.
Quanto alla convivenza con gli altri
animali di casa, Joyce non ama molto i gatti; li ignora
totalmente ma non credo che sarebbe disposto a tollerare grane
da parte loro; è un “vivi e lascia vivere” a tutti gli effetti.
L’unico “amico” che Joyce annovera nel regno animale è suo
fratello Morgan, forse perché Morgan è un gran buffone e non lo
prende mai di punta. Con Jack, invece, la buona armonia lasciava
un po’ a desiderare….
Ora che Joyce non c'è più, penso che
quando perdi un cane perdi con lui un pezzo della tua vita. Ti
soffermi su tante piccole grandi cose che parlano ancora di lui.
Ripensi alle piccole birichinate di quando era cucciolo, ai
libri rosicchiati ma anche alla limpida fiducia dei suoi occhi.
Alla sua instancabile voglia di giocare, alla disponibilità con
cui accettava ogni decisione, alla voglia di compiacere, alla
felicità con cui ti accoglieva al rientro a casa, al suo amore
senza riserve. Ripensi a quanto ti ha dato e quanto poco ti ha
chiesto e allora, con immensa tristezza, sai di aver perso un
amico, uno vero e insostituibile.
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