Grandiosa ed affascinante con il suo passato e con il suo presente!
Vecchia capitale della Prussia, roccaforte culturale degli anni andati, la città si trova oggi capitale di una Germania riunificata dove è installato dal 1990 il governo federale.
La sua superficie è otto volte superiore a quella di Parigi, un terzo è coperto di foreste, parchi e specchi d'acqua, cosa che rende la qualità della vita berlinese molto attraente.
Una metropoli dinamica e cosmopolita nel cuore dell'Europa dove la diversità rende la scelta a volte difficile: una folla di festival, tre opere, molte orchestre di notorietà mondiale fra cui l'orchestra filarmonica, cabaret e riviste, più di 50 musei come pure un importante giardino zoologico in pieno centro.
 

Nuovo emblema di questa capitale in piena metamorfosi: Reichstag (Palazzo del Parlamento) con la sua cupola in vetro accessibile al pubblico.

La nuova cupola o "lanterna" del Reichstag si è trasformata rapidamente in un simbolo della nuova Berlino: all'interno di essa, due rampe elicoidali portano la gente alla piattaforma di osservazione sopra la sede plenaria, elevandoli simbolicamente sopra le teste dei loro rappresentanti politici.

 

La zona di Unter den Linden, nell’asse est-ovest anticipa le ricche attrazioni o dirige verso la parte occidentale di Berlino dove si può ammirare il simbolo storico della capitale, l’imponente porta di Brandeburgo (Brandenburger Tor) situata tra i quartieri di Mitte e Tiergarten, che un tempo segnava la linea di demarcazione tra Berlino Est e Berlino Ovest e che oggi si concentra soprattutto nel grande parco di  Tiergarten.
Qui sopra alcune immagini di Unter den Linden con le suggestive decorazioni natalizie e della Porta di Brandeburgo.
L'architettura di Berlino è molto varia: anche se notevolmente influenzata dai danni dell'ultima guerra mondiale. Si passa all'interno del centro città compatto, dai pochi edifici medievali superstiti vicino a Alexanderplatz, al vetro delle ultramoderne strutture in acciaio a Potsdamer Platz.
         
Lungo Unter den Linden Palazzi sullo Sprea vicino Alexander Platz Poststraße, Nikolaiviertel - La zona più antica della città Il Fernsehturm "torre della televisione" alta 368 m. All'altezza di 207 m si trova un ristorante panoramico che ruota di 360° ogni mezz'ora. La Gedächtniskirche, o chiesa della commemorazione Kaiser Wilhelm. Tra i vari progetti di ristrutturazione o ricostruzione, vinse, nel 1956, quello di Egon Eiermann, che prevedeva la realizzazione di una chiesa moderna e di una nuova torre campanaria, con l’abbattimento dell’antica navata. La chiesa moderna, non a tutti gradita, consiste in una struttura ottagonale e una torre campanaria esagonale. Particolare è la sua luce blu, ottenuta lasciando un’intercapedine di 2m tra le pareti esterne e interne e inserendo tra le due le lampade blu, la cui luce è visibile sia all’interno sia all’esterno.
In tutta la città gli elementi antichi, illesi, restaurati o ricostruiti, convivono con quelli moderni. I risultanti contrasti costuiscono lo stile tipico della Berlino odierna e sono nel contempo una testimonianza indiretta delle distruzioni belliche. Il più noto - e in ogni caso uno dei pochi - edifici che ancora oggi danno una viva idea diretta delle distruzioni dovute ai bombardamenti, agli incendi e alla battaglia finale è la Gedächtniskirche (it.: Chiesa della Memoria), conservata allo stato di rudere per volontà della popolazione di Berlino Ovest e circondata dagli elementi architettonici moderni della chiesa nuova, inaugurata nel dicembre del 1961.

Potsdamer Platz è un'importante piazza berlinese. Attualmente Potsdamer Platz è centro di un nuovo quartiere residenziale, direzionale e commerciale; costituisce un eccezionale richiamo turistico e simboleggia la nuova Berlino. Dopo il 1990, la piazza ridivenne il fulcro dell'attenzione e tornò ad essere argomento di discussione tra i migliori architetti europei. Il governo cittadino divise l'area in quattro parti, da vendere separatamente a quattro diversi investitori. Durante la ricostruzione la Potsdamer Platz era la più vasta area edificabile dell'Europa.

La più ampia delle quattro zone andò alla Daimler-Benz, ora parte della Daimler AG, che incaricò Renzo Piano della pianificazione dell'opera. I singoli edifici vennero costruiti da singoli architetti basandosi sul piano generale, inclusi il Potsdamer Platz No.1 di Hans Kollhoff, ora sede di numerosi studi legali. Potsdamer Platz è anche sede della Panoramapunkt, situata a 100 metri d'altezza, a cui si accede attraverso il più veloce ascensore d'Europa. Dalla Panoramapunkt si possono vedere alcuni landmark come il quartiere Die Bahn, la Porta di Brandeburgo, il Reichstag, la Cancelleria Federale, il palazzo Bellevue, la Cattedrale, il Gendarmenmarkt, il Memoriale agli ebrei uccisi in Europa e la Chiesa della Commemorazione.

La seconda sezione più grande andò alla Sony, la quale eresse i suoi nuovi uffici centrali europei. Il Sony Center venne progettato da Helmut Jahn ed è considerato uno dei migliori pezzi di arte moderna di Berlino.

L'intero progetto fu molto criticato fin dall'inizio dall' opinione pubblica, ed al giorno d'oggi ci sono ancora critiche al metodo con cui venne venduto e ricostruito il sito. In ogni caso, la piazza attira migliaia di turisti al giorno, ed alcuni critici sono sorpresi dal suo successo. A qualsiasi ora del giorno la piazza è viva. È diventato un must per i visitatori, un'area in cui fare shopping, ed un centro culturale per gli amanti del cinema in lingua inglese con oltre 40 sale divise in tre cinema.

Immagini di Postdamer Platz e, sotto, il Sony Center

Il Muro di Berlino, il cui nome ufficiale era Barriera di protezione antifascista, era una barriera in cemento alta circa tre metri che separava Berlino Est, capitale della Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est), da Berlino Ovest, exclave della Repubblica Federale di Germania (Germania Ovest) circondata dal territorio della Repubblica Democratica Tedesca. È considerato il simbolo della Cortina di ferro, linea di confine europea tra la zona d'influenza statunitense e quella sovietica durante la guerra fredda.

Il governo della Germania est costruì il Muro di Berlino per tentare di impedire ai cittadini di fuggire nel settore occidentale. Durante il periodo della sua esistenza (1961-1989), più di 5000 persone tentarono di oltrepassare il Muro. 3200 furono catturate, 191 furono uccise.

Eretto dal governo comunista della Germania Est, divise in due la città di Berlino per 28 anni, dalla sua costruzione (iniziata il 13 agosto del 1961) fino al suo crollo, avvenuto il 9 novembre 1989, a causa della sua inutilità, dopo lo smantellamento della cortina di ferro da parte dell'Ungheria (23 agosto 1989) e del successivo esodo (attraverso il paese danubiano) dei tedeschi dall'Est a partire dall'11 settembre dello stesso anno.

Qui sopra un pezzo di muro originale presso Berliner Mauer Bernauerstraße e un piccolo cimitero di vittime. Lo spazio davanti al cimitero era la Striscia della morte, compresa tra due mura, dove venivano avvistati e catturati coloro che cercavano di evadere.

La East Side Gallery (galleria del lato orientale) è il maggior tracciato rimasto in posizione originale del muro di Berlino, e rappresenta un memoriale internazionale alla libertà. Questa sezione di muro è lunga 1,3 km ed è interamente dipinta con graffiti fatti da diversi artisti, riguardanti il tema della pace o comunque della caduta del muro in seguito alla fine della "guerra fredda".

La East Side Gallery è considerata la più lunga galleria d'arte all'aria aperta del mondo. Essa consiste di circa 106 murales di artisti di ogni parte del mondo ed essi sono dipinti sul lato orientale del Muro di Berlino.

Qui sotto alcuni di quei murales.

Il Memoriale all’Olocausto progettato da Peter Eisenman, architetto di origine ebraica, si presenta come un percorso labirintico lungo il quale una vasta griglia di colonne di cemento crea un’atmosfera di astrazione che diventa metafora dell’oscuro e complesso percorso interiore che l’uomo vive al ricordo del genocidio degli ebrei ad opera del nazismo. Il monumento sorge emblematicamente presso la porta di Brandeburgo, vicino la sede amministrativa della macchina da guerra di Hitler ed in prossimità del suo famoso bunker.

Eisenman ha voluto rendere percettibile quel senso di estraniazione mosso dal ricordo di una inimmaginabile strage, attraverso un progetto che diventa apoteosi di una totale perdita di senso: un percorso labirintico ed irregolare di ciottoli guida i visitatori tra 2.711 pilastri di calcestruzzo disposti a scacchiera che sembrano affondare ambiguamente in un terreno che segue un movimento ondulatorio, senza lasciare alcuna speranza di risalita.
La vasta griglia del memoriale rappresenta l’estensione delle vie adiacenti al sito, ma è anche evocazione inquietante della rigida disciplina inculcata dal regime del Führer. Le colonne evocano, invece, le lapidi funerarie degli ebrei che hanno perso la vita nel massacro.

Negli anni venti quando Berlino guidava il mondo per moda e design, Hausvoigteipaltz era un centro di alta moda di fama internazionale. Dal momento che questo era condotto da ebrei, fu presto fatto chiudere dai Nazisti dopo la crescita del loro potere nel 1933.

Il memorial nella piazza consiste di tre targhe inserite nel pavimento che spiegano la storia del luogo e di tre specchi, ognuno alto m. 2,70, per onorare i 4000 ebrei che lavoravano lì e che furono costretti a lasciare tutto per essere deportati ai campi di concentramento.

Plaque number 3 at the "Denkzeichen Modezentrum Hausvogteiplatz" in Berlin. The inscription reads: "The National Socialists forced the Jewish owners and employees of Berlin's fashion industry into exile or they carried them off to the camps and murdered them." Starting in 1933, Jewish entrepreneurs were forced out of fashion industry with increasing violence"}. Their companies were 'aryanized' or shut down. This led to the annihilation of the tradition and the economic significance of what used to be Berlin's second largest branch of industry."

Date 18 January 2009(2009-01-18)

Bebel Platz.Qui il 10 maggio 1933 avvenne il rogo in cui i nazisti buciarono circa 25.000 libri ritenuti pericolosi.

Questo evento è ricordato da un'opera di Micha Ullman, consistente in un pannello luminoso inserito sulla superficie della strada, che lascia intravedere una camera piena di scaffali vuoti. Accanto è posta una targa che riporta una citazione di Heinrich Heine: «Quando i libri vengono bruciati, alla fine verranno bruciate anche le persone»

A novembre e dicembre, Berlino, come tutte le città tedesche ed austriache, ospita i Mercatini di Natale, Weihnachtsmarkt , in genere uno per ogni rione.

Centinaia di bancarelle propongo i prodotti tipici della tradizione natalizia tedesca, ma anche specialità internazionali. Un'atmosfera magica, ideale per acquistare i classici regali di Natale o per scaldarsi con un bicchiere di vin brulè.
Inoltre a completamento del Natale berlinese numerose sono le manifestazioni organizzate, concerti, eventi culturali, luminarie e alberi di Natale, il paesaggio invernale di Potsdamer Platz, giri in carrozza per le vie della città addobbate a festa oltre a ristoranti a tema e vita notturna.

WeihnachtsZauber sulla piazza Gendarmenmarkt è un altro classico Mercatino di Natale che merita una menzione. La Gendarmenmarkt è una delle più belle piazze d'Europa ed è la sede squisita per uno dei molti mercatini di Natale di Berlino, ma questo è quello più storico e dalla più lunga tradizione della città.

 

Duomo di Berlino

Il Berliner Dom venne edificato per volere dell'imperatore Guglielmo II, fra il 1895 ed il 1905. E' situato nell'Isola dei Musei, di fronte al Lustgarten e lungo le rive della Sprea. La sua peculiarità sta nell'incredibile commistione di stili che vanno dal barocco al rinascimentale e nella porta principale straordinariamente piccola. Le sue dimensione sono davvero impressionanti: 114 m di lunghezza, 73 m di larghezza e 116 m di altezza. Si tratta di una chiesa molto più imponente dei luoghi di culto protestanti edificati fino ad allora, considerata una risposta alla Basilica di San Pietro in Vaticano. Il Duomo venne massicciamente danneggiato durante la Seconda Guerra mondiale e interamente ristrutturato nel 1993.

Gli interni riccamente decorati furono disegnati da Raschdorff. Della precedente chiesa rimane, tra l'altro, l'altare maggiore opera di Friedrich August Stüler. Le vetrate delle absidi raffigurano scene della vita di Gesù e furono dipinte da Anton von Werner. Alla base dell'arcata da cui si innalza la cupola, si trovano le statue dei riformatori della Chiesa e di coloro che sostennero tale Riforma

Particolare del sarcofago della regina Sophie Charlotte

La sommità della cupola è raggiungibile salendo 270 gradini. Da lì si gode un panorama di Berlino vista dall'alto. Ogni loggia si affaccia su una vista diversa ed è stupendo lo spettacolo della città. Qui sotto alcune immagini del "cielo sopra Berlino" riprese appunto dal Duomo.
Il Checkpoint Charlie era un noto punto di passaggio sul confine tra i settori, dal 1961 nel Muro di Berlino.

Scheunenviertel (quartiere degli aristi)

Scheunenviertel (quartiere degli aristi) Scheunenviertel (quartiere degli aristi)
La mitica Trabant, utilitaria usata a Berlino est L'orso, simbolo di Berlino
Pergamon Museum Pergamon Museum - La porta di Ishtar
Un semaforo di Berlino con il tipico pupazzo Il Parlamento visto dal satellite (Google maps)
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